Gemitaiz
Nervemind
Tu che cazzo ne sai di come sono davvero
Cosa faccio la notte, dormo in braccio la morte
Pensi che non vorrei una vita serena?
Fai bene, preferisco quella che mi avvelena
Perché non le dico di no
Quando so che posso, non le mollo l’osso, neanche con il mondo addosso
Premo il bottone rosso
Mando al creatore tutte le persone, che non hanno un cuore
Ma sono una macchina col motore rotto
Lisergia, colano i muri, suoni anomali puri
La mia mente fra non ha misuri
Straripa fuori come il Missouri
Reggo le funi
Perché calarmi nel baratro
Buio come in una bara bro, e quanto è amara
Quando ti senti incompreso anche da chi ti dice che ti ama
Questa è la mia, teoria, modo di vivere, filosofia
Salvezza, missione, lavoro, ragione, prigione
Cauzione sociopatia, corro la via
Dei sensi amplificati, senza i significati
Magia, momenti non identificati
Non tornare mai indietro, non tornare mai indietro
Non tornare mai indietro, non tornare mai indietro
Non tornare mai indietro, non tornare mai indietro
Never mind
La vita mi abbraccia e mi sputa ogni serataccia vissuta
Mi fa le facce da dura, cambia la sfaccettatura
La realtà cambia colore, la città cambia l’odore
Io provo a darle valore, come fa un allenatore
Scrivo, penso, arrivo terzo, mica ho perso
Mi ricompenso, mi concentro, vivo il senso
I pensieri li condenso
E tu, vorresti imparare a conoscermi quando neanche mia madre lo sa
Che mi dice la testa quando la tempesta piega gli alberi alla volontà
Quando non va
Quando i calci si staccano il casco
Quando precipitare sembra l’unico fottuto appiglio rimasto
Paradosso viaggio nell’introspezione
Chiudo gli occhi, pupilla bianca e poi disconnessione
Sto fra le ombre e il bagliore, a fare conversazione
Ricco come il cuore di un barbone che dorme in stazione
Non torno indietro
Non tornare mai indietro non tornare mai indietro
Non tornare mai indietro non tornare mai indietro
Non tornare mai indietro non tornare mai indietro
Nevermind